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1967-2017: Noci ricorda Aldo Moro

Lo scorso 1° aprile, presso il Chiostro delle Clarisse, in molti hanno potuto fare un tuffo nel passato osservando alcune foto di Aldo Moro che ritraevano la visita del giurista nella nostra cittadina e nello specifico presso l’Ospedale, la sala Consiliare e la scuola elementare del rione Cappuccini, nel giorno della sua inaugurazione: proprio l'1 aprile del 1967. Sono trascorsi 50 anni da quel momento e il comune di Noci, in collaborazione con la Biblioteca Comunale "Mons. Amatulli" (guidata da Giuseppe Basile) e con la Pro Loco, ha deciso di commemorare lo statista, barbaramente ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978, organizzando un incontro dal titolo “Moro, uno di noi”, per rendere omaggio ad Aldo Moro, da sempre affettuoso e sincero amico dei nocesi.

Presenti all’incontro numerosi ospiti che hanno avuto il privilegio di conoscere Aldo Moro, distintosi per la sua umanità, generosità e disponibilità verso i “silenziosi braccianti agricoli che comprendevano le sue difficili parole che i giornalisti facevano fatica a comprendere”, ha ricordato Maria Fida Moro, figlia del compianto giurista. L’evento è stato moderato dal giornalista de “la Repubblica” Gianni Messa. Sono intervenuti il sindaco Domenico Nisi che si è detto "orgoglioso di condividere con la comunità nocese un ricordo vivido nella mente di molti cittadini" e il senatore Piero Liuzzi che, emozionato, ha condiviso con i presenti il suo ricordo di Aldo Moro. All'avv. Gennaro Notarnicola il compito di ripercorrere le tappe e gli aneddoti che hanno legato Moro alla città di Noci. L’onorevole Gero Grassi, invece, ha raccontato la tragedia richiamando tutti a rispondere del “delitto di abbandono” – citando un articolo di Carlo Bo. Grassi, presidente della II Commissione d’inchiesta per l’uccisione del giurista, ha dichiarato: “Moro è stato ucciso per tre motivazioni: perché credeva in una creazione dell’Europa che superasse le divisioni scelte da Churcill, Stalin e Roosvelt. Perché la politica inglese era fortemente anti morotea ed infine perché era suo desiderio una democrazia compiuta in cui solo due partiti dovevano governare: quello di maggioranza e quello di minoranza che fungesse da organo di controllo”. Presente all'evento anche la senatrice Angela D’onghia che, anch'essa commossa, ha ringraziato Maria Fida Moro per il lavoro rivoluzionario compiuto da Suo padre.

Maria Fida Moro, accompagnata dal figlio Luca, ha emozionato e commosso gli ospiti all’incontro, affermando: "Sono convinta che in quei famosi 55 giorni molti italiani siano stati silenti perché temevano che qualunque parola avrebbe giocato contro Aldo Moro piuttosto che in suo favore. Però la storia ci insegna che non si può essere silenti. Vorrei che la Puglia, che per ragioni giustificate, è stata silente, riscattasse quel silenzio per riacquisire la propria intelligenza, dignità e cuore. Ha ancora senso stare dalla parte giusta, ognuno deve agire secondo coscienza. L’Italia non l’ha fatto, ora deve riscattarsi, deve dimostrare di avere coraggio". A conclusione della serata, gli ospiti hanno firmato il registro sul quale il 1° aprile 1967 Aldo Moro appose la sua firma con la seguente dedica: “Alla cara indimenticabile Noci e alla sua generosa popolazione con tanta cordialità”. Infine, all’esterno del chiostro delle Clarisse è stata scoperta una targa commemorativa, raffigurante Aldo Moro, con la seguente dicitura “Nel cinquantennio dalla visita di Aldo Moro, Presidente del Consiglio dei Ministri, l’Amministrazione Comunale e i Nocesi tutti memori e grati posero. Noci, 1° Aprile 2017”.

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04 aprile 2017

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